Comunicato Stampa - Emergenza Sanitaria senza propaganda: rispetto per chi ogni giorno salva vite, a Fano come in ogni altra parte d'Italia.
- aies23servizio
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Il tragico episodio accaduto a Metaurilia (FANO - PU) ha comprensibilmente scosso l’opinione pubblica. Ma c’è un confine chiaro che non dovrebbe mai essere superato: quello tra il doveroso confronto politico e la strumentalizzazione di chi ogni giorno, in silenzio e senza bandiere, salva vite.
Siamo stanchi di vedere il personale sanitario diventare bersaglio collaterale di dispute politiche o strumento per lanciare campagne elettorali mascherate da indignazione civica. La politica vera, quella che costruisce e risolve, dovrebbe affiancare chi lavora sul campo, non usarne le azioni – o le presunte mancanze – come appiglio per accusare o creare allarmismo.
Non è vero che gli infermieri "non possono fare nulla" in attesa del medico. I protocolli infermieristici in emergenza-urgenza – approvati a livello regionale e adottati in conformità con le linee guida internazionali – autorizzano il personale infermieristico dell’emergenza sanitaria a compiere manovre salvavita in piena autonomia, incluse la defibrillazione, la somministrazione di farmaci SALVAVITA e la gestione avanzata delle vie aeree, nei limiti dei protocolli operativi.
QUESTE NON SONO SEMPLICI "MANOVRE TECNICHE", MA ATTI CLINICO ASSISTENZIALI AVANZATI che richiedono preparazione, aggiornamento continuo e una enorme responsabilità che gli infermieri, negli anni, hanno dimostrato di potersi assumere.
Parlare di “assenza del medico” come sinonimo di “assenza di competenza” è una semplificazione pericolosa, che disinforma i cittadini e mortifica il valore di un intero sistema.
In molte regioni italiane, e perfino in altri Paesi europei, il modello infermieristico avanzato di
emergenza preospedaliera è consolidato e produce risultati salvavita. Non è il numero di medici, ma la qualità dell’organizzazione, la formazione del team e l’appropriatezza dei protocolli a fare la differenza tra un intervento efficace e uno fallimentare.
In merito alla menzione sul recente acquisto di una nuova ambulanze di base, vogliamo ricordare che esse, nei sistemi di emergenza ben strutturati, non nascono per sostituire i mezzi con personale sanitario, ma per integrarne l’azione liberando risorse avanzate per i casi dove il sanitario fa la differenza, garantendo risposte tempestive con una maggiore capillarità del sistema di emergenza sanitaria.
In un sistema complesso e interconnesso come quello dell’emergenza-urgenza, ogni mezzo ha una funzione, e ogni equipaggio formato è un presidio di salute sul territorio.
Criticare la presenza di un’ambulanza di base, senza comprenderne il contesto operativo e la logica di sistema, significa minare l’equilibrio stesso dell’assistenza preospedaliera.
Valorizzare tutte le componenti – dai mezzi avanzati con medico o infermiere, fino ai mezzi di base – è l’unica via per garantire una risposta capillare, efficiente e sostenibile.
Non si governa il futuro della sanità – o di un territorio - con slogan o attacchi. Lo si fa con
responsabilità e con rispetto. Rispetto per chi si forma per anni, per chi interviene in prima linea, per chi – pur dentro limiti normativi che a tratti appaiono vetusti e inadeguati – si assume ogni giorno il peso della vita altrui.
Manuel Pinzi
Referente Centro Italia (Toscana – Umbria – Marche – Abruzzo)
Accademia Italiana Emergenza Sanitaria (AIES)
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